Si tratti di single o di coppie, oggi è un dato di fatto i giovani non seguono il filone delle passate generazioni, in cui tra i 20-25 anni dovevi già aver costruito un nucleo famigliare completo. Oggi è tutto cambiato. Si è portati a sentirsi demotivati a non credere al domani, a volte il pericolo della perdita del lavoro saltuario o in alcuni casi proprio l’assenza dello stesso, provoca alle giovani coppie la voglia di arrendersi e di non realizzarsi nel loro futuro di crescita amorosa. Vince la chiusura completa delle aspettative e questo avviene in entrambi i generi a maggior ragione nelle donne. Generando loro un senso di inutilità sociale “al femminile” in quanto non sono riuscite a esercitare l’essenza dell’esistenza a differenza delle loro madri.
Davanti alla realtà della vita, da quello che comporta viverla, si preferisce tutto semplificato dato che siamo affascinati e distratti da cose belle raggiungibili con pochi sforzi ma quando questo non avviene, ahimè ci arrendiamo “alla crisi”.
Interesse al riguardo per la seguente citazione:
“Non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere “superato”. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni.
La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza.
L’inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia.
Senza crisi non c’è merito. È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze.
Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa che è la tragedia di non voler lottare per superarla.”
Albert Einstein
(tratto da “Il mondo come io lo vedo”1931).